Pregnante per legno: quale scegliere e come applicarlo

Pregnante per legno: quale scegliere e come applicarlo

Con la fine dell’estate e le giornate più fresche libere ancora da scrosci d’acqua si possono eseguire al meglio i lavori di manutenzione per le superfici in legno, stendendo il pregnante per il legno; ma quale scegliere?

La temperatura ideale per compiere questa operazione è tra i 15 e i 25 gradi; questo consentirà al pregnante per legno di penetrare più a fondo, senza che si asciughi velocemente al sole.

Il lavoro di stenditura del pregnante per il legno è un’operazione piacevole da compiere perché la pennellabilità delle vernici è buona e non sono richiesti lavori di scartavetratura sulle superfici da trattare.

I vecchi strati di pregnante (detto anche impregnante) non vanno a formare una pellicola superiore, come accade per le vernici, ma entrando in profondità non costituiscono una barriera per i nuovi strati.

La posizione ideale poter stendere l’impregnante è quella orizzontale, magari poggiando le tavole o le praline da trattare su due cavalletti; se ciò non fosse possibile allora si potrà procedere tranquillamente alla pennellata direttamente sul posto; sarà più scomodo ma il risultato finale sarà ugualmente ottimo.

Durante la stesura dell’impregnante per il legno la pennellata dovrà procedere in direzione della fibra, con almeno due passate a distanza di 12 ore l’una dall’altra.

A base d’acqua o a solvente?

Ora che sappiamo tutto, o quasi, sul modo di stendere l’impregnante per il legno, dobbiamo però chiederci: quale scegliere?

Gli impregnanti per il legno si dividono innanzitutto per la base, la quale può essere acquosa o chimica. Quelli a base d’acqua hanno il pregio di essere diluiti in acqua, il che consente di pulire con maggiore semplicità pennelli e attrezzi a fine lavoro; quelli a solvente invece si diluiscono con acquaragia, la stessa che servirà per la pulizia finale.

Identici sotto il profilo qualitativo, gli impregnanti per legno a solvente proteggono meglio il legno dalla comparsa di funghi o parassiti; penetrando più in profondità rispetto a quelli a base d’acqua, consentono di proteggere anche le fibre interne.